In futuro i casi di Alzheimer aumenteranno del 400%

Durante lo scorso congresso nazionale dei Centri diurni che si è svolto i primi di giugno a Pistoia, si è discusso sulla situazione attuale delle malattie neurodegenerative, ponendo l’accento sui costi crescenti e spesso insostenibili che arrivano a gravare sulle spalle delle famiglie dei malati.  Anche se lo studio sulla popolazione evidenzia un aumento degli over 65 attivi, attualmente gli anziani nel nostro Paese sono 13,5 milioni (il 21% della popolazione) di cui 2,5 milioni non autosufficienti. Secondo le stime che sono venute fuori durante i lavori del congresso, nel corso dei prossimi decenni questo numero di non autosufficienti aumenterà del 400%, seguendo i ritmi di invecchiamento generale della popolazione.

A questo dato si accompagna quello sull’emergenza delle malattie degenerative. Solo di Alzheimer il Censis rileva 600 mila casi all’anno, con un aumento costante. Questo impatta in modo drammatico a livello economico e umano sulle famiglie e sulle casse dello Stato. Dei 12 miliardi all’anno che servono per gestire l’emergenza Alzheimer, infatti, ben 8 sono a carico delle famiglie, mentre il resto grava sulla collettività.

Per quanto riguarda il futuro di questa malattia, gli studi epidemiologici, incrociati con le rilevazioni statistiche, hanno dato come risultato un quadro che si presta a una duplice lettura. In primo luogo la notizia positiva è che in vari paesi europei e in Usa, il rischio di Alzheimer sembra diminuire sensibilmente nelle nuove generazioni di anziani. Ancora non si sa se questo calo sia dovuto alla diffusione di stili di vita più sani e all’attenzione crescente sulle malattie cardiovascolari. Tuttavia, come abbiamo detto, l’aspetto preoccupante è che con l’aumento prospettato della popolazione anziana, si avrà un conseguente aumento statistico del 400% dei casi di Alzheimer.

Anche se non sono chiare le cause che favoriscono l’insorgere delle malattie degenerative, sappiamo che una grossa incidenza è data sia dalla predisposizione genetica del paziente che possiamo ricostruire attraverso l’anamnesi familiare, sia dall’adozione di stili di vita “poco sani” (obesità, non fare attività fisica e/o intellettuale), sia da una serie di patologie come ipertensione, diabete, arteriosclerosi. Ma tra le cause possiamo trovare anche alcuni tipi di traumi cerebrali. La speranza è che gli scienziati riescano a trovare un vaccino anti-Alzheimer.

In questo panorama quanto pesa l’assistenza ai malati?

Questo tipo di malattie richiede un’assistenza costante il cui costo ricade per la maggior parte sulle famiglie. In Italia ci sono 3,5 milioni di persone che lavorano nel campo dell’assistenza, incluse oltre 800 mila badanti, in gran parte straniere e pagate spesso in nero e con una preparazione professionale almeno da verificare. Un servizio come quello di PAS Welfare si inserisce in questo contesto con un ruolo importantissimo almeno su due fronti: da un lato l’assistenza domiciliare di PAS Welfare è professionale e trasparente nonché personalizzata in base alle esigenze specifiche del malato e della sua famiglia. Dall’altro la nostra vocazione non profit ci fa stabilire delle tariffe sociali , particolarmente agevolate per i soci delle p.a. Humanitas Scandicci e Humanitas Firenze, per usufruire dei nostri servizi professionali di assistenza a domicilio che dunque gravano un po’ di meno sulle spalle delle famiglie dei malati.